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Recensione “Le streghe in eterno” di Alix E. Harrow


Ciao ragazzi!
Oggi, subito dopo Halloween, per la giornata di Tutti i Santi, parliamo di un libro fantasy molto particolare!


Titolo: Le streghe in eterno
Autrice: Alix E. Harrow
Genere: Fantasy
Editore: Oscar Vault
Data di uscita: 07/09/21

Disponibile sia in ebook che in versione flessibile
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Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c’erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell’urna elettorale. Ma quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere –, le sorelle dovranno immergersi nell’antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce. Perché le streghe non esistono, ma esisteranno. “Le streghe in eterno” è un racconto potente che parla di sfide, sorellanza, e del diritto di voto.

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Il primo libro che ho letto di quest’autrice mi è piaciuto, ma ho riscontrato alcune pecche mentre lo leggevo, non è stato amore a prima vista. Invece con Le streghe in eterno è avvenuto qualcosa di molto diverso, fin dalle prime pagine avevo capito che tipo di libro fosse e che mi sarebbe piaciuto.

In questo libro le protagoniste sarebbero tre, ma io oserei dire che la vera protagonista è la donna in tutte le sue sfaccettature. Non è solo un fantasy, ma un grido di pura forza del genere femminile contro gli uomini che vorrebbero piegarle. Sotto la veste della strega si nasconde quella di ragazza, obbligata a sopperire a delle leggi che la vorrebbero come semplice oggetto di mobilio.
Questa è la parte più spettacolare dell’intero libro, il modo velato in cui l’autrice ci parla del ruolo della donna alla fine dell’800.

“Non siete ancora stufe? Di essere emarginate, di essere svilite? Di dovervi accontentare delle briciole quando un tempo indossavamo corone?”. Sta chiedendo: “Non vi fa arrabbiare?”.

Come dicevo… tre protagoniste, tre sorelle: Juniper, Bella e Agnes.
Tre ragazze del tutto diverse l’una dall’altra che si ritroveranno a combattere per un fine comune, nonostante la distanza che per tanti anni le aveva tenute divise. A prima vista Bella e Agnes potrebbero apparire sempliciotte, dedite al lavoro e che pensano solo a se stesse, mentre Juniper un fuoco che divampa e trascina tutti gli altri. Andando avanti nel libro si scoprirà la vera natura di tutte e tre.

“Agnes.” Conosce quella voce. L’ha sentita ridere e prenderla in giro e implorare un’altra favola, una sola, giurin giurello; l’ha sentita gridare su una strada piena di buche, e pregarla di tornare indietro. L’ha sentita in sette anni di brutti sogni. Non lasciarmi.

Nonostante le divisioni del passato e ciò che hanno vissuto, le tre sorelle ancora legate, si ritroveranno a dover gestire un’associazione, a cercare di sradicare un sistema che le vuole tenere a bada, che non desidera che la magia torni al suo antico splendore e che le donne si riprendano esattamente tutto ciò che desiderano. Avranno a che fare con uomini infidi e diabolici, con donne soggiogate dai loro mariti e con viscidi ragazzi che provano a sottrare loro il potere, ma le sorelle sono più forti e ben presto la magia tornerà a splendere tra le strade di New Salem, potente e magnifica. Ma non senza sacrifici da parte di ognuna di loro.

La loro maledizione era il padre. Ha inflitto loro cicatrici, le ha separate, le ha danneggiate al punto che non sarà mai possibile ricostruirsi del tutto.

Torniamo un attimo alla parte iniziale.
Come potete intuire dalla trama che vi ho raccontato c’è davvero tanta carne al fuoco e si sa… quando è così tanta è facile cadere in un mix di confusione che trascina il lettore, però la Harrow è stata brava a gestire il tutto. Tre protagoniste del tutto diverse l’una dall’altra, ma temprate dalla cattiveria dal padre che le ha portate ad allontanarsi. Agnes che cerca di tenere il mondo fuori, di non provare più affetto, di pensare soltanto a se stessa, ma non ci riesce. Spesso fa degli sbagli che la fanno apparire cattiva, ma alla fine torna sempre sui suoi passi ad aiutare le sorelle.
Bella… che a prima vista sembra quella più rigida e meno propensa all’avventura, si scoprirà avere un animo carico di dinamite pronta ad esplodere e che mieterà molte vittime. Penso che la sua trasformazione sia quella che mi ha entusiasmato di più.
Poi abbiamo Juniper che, francamente, è quella che mi è piaciuta di meno. La classica eroina dei romanzi che però fa uno sbaglio dietro l’altro senza rendersi conto di chi trascina con se e fa finire nel dimenticatoio. Forse proprio il suo essere così giovane la porta ad essere scalmanata.
In ogni caso tre personaggi ben descritti, alcuni migliori di altri.

Il tutto è narrato in terza persona ma con pov diversi, seguiamo le vicende di tutte e tre le sorelle e ci affezioniamo lentamente ad ognuna di loro. Per i curiosi: ci sono ben due storie d’amore che nasceranno molto lentamente, tra cui una a tematiche lgbt. Credo che la seconda che ha inserito l’autrice sia stata un po’ azzardata, come se questo personaggio dovesse per forza trovare qualcuno con cui vivere per stare bene. E’ una cosa che non ho apprezzato del tutto.
Riguardo allo stile… nelle Diecimila porte il fastidio nasceva dal fatto di essere troppo dettagliato, qui si, abbiamo molti dettagli ma non diventa mai noioso durante la lettura. Soltanto circa un centinaio di pagine mi sono sembrate “in più”, come se le dinamiche avessero iniziato a ripetersi costantemente, questo mi ha fatto perdere un po’ l’attenzione verso il libro, ma alla fine si riprende. E’ decisamente pieno d’azione, il che aiuta a non distogliere mai gli occhi dalle pagine.

Riguardo alla magia credo che l’autrice abbia creato qualcosa di totalmente diverso rispetto ai precedenti libri sulle streghe e che a me è piaciuto parecchio. In questo libro chiunque può praticare la magia, basta avere le parole, i mezzi e la volontà. E’ un po’ come se la Harrow avesse voluto dire ad ogni donna che se vuole può uscire dal buco nero in cui è stata risucchiata se ci crede veramente. La magia non è più sulle mani di qualche donna, ma può essere studiata, imparata e utilizzata per fare del bene. Magari a qualcuno questo concetto non piacerà, ma io l’ho apprezzato molto.

L’impatto femminista è così forte che fa venire voglia di ergersi in difesa del nostro genere. Questo libro sprigiona forza.

Lo consiglio? SI!

Voto:

Ringrazio la Oscar Vault per la collaborazione

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